Gli anni della caccia alle streghe

Con la fine della seconda guerra mondiale ha inizio la guerra fredda, espressione utilizzata per delineare la conflittualità politica ed ideologica, che suddivise non solo i paesi avanzati ma l’intero mondo in due blocchi contrapposti, ostili, dunque pronti ad armarsi e a minacciare il ricorso a conflitti armati, finendo col promuoverli in diversi paesi del mondo.

In queste situazioni si mette in atto una intensa attività di reciproco spionaggio che alimenta le preoccupazioni e le paure della gente comune e che sono l’humus in cui fonda la propria carriera politica il senatore americano Joseph McCarthy, che, a capo del sottocomitato investigativo del Senate Committee on Government Operations, ispira la Commissione per le attività antiamericane della Camera (HUAC) che, a sua volta, con l’aiuto dell’FBI, mete sotto accusa, l’intero mondo delle spettacolo, da Hollywood a Broadway: ha così inizio l’epoca della caccia alle streghe, che vede Jimmy Savo esibirsi presso il Café Society di New York.

Pochi giorni dopo l’apertura del suo club, il Cafè Society, il proprietario, Joseph Barney, riceve una visita. E’ un giovane insegnante, dice di chiamarsi Lewis Allan, ha con se uno spartito e gli chiede se può dare un’occhiata alla sua canzone, e, magari, farla cantare da qualcuno nello spettacolo.

Barney legge le parole del testo, e si commuove. Il titolo era Strange Fruit (un frutto strano).
“Resta qui, ho una cantante alla quale vorrei farla cantare se lo desidera, Billie Holiday! Ma devo metterti in guardia, però, se Billie ascolta la canzone e dice di no, questo è tutto!

Billie ascolta la canzone e:

“Cosa vuoi che faccia con ciò, amico? ‘ Poi alza le spalle. “Se vuoi che la canti, la canterò”.

E Barney:

Stange Fruit sarà l’ultima canzone che canterai nello spettacolo. Fai i tuoi bis e poi questa sarà l’ultima. Niente altro può avvenire dopo questa canzone !… La mia idea è che quando le persone lasceranno il Club, voglio che ricordino ogni parola o almeno che le immagini evocate restino impresse nel loro pensiero. In caso contrario a che scopo cantarla?

La sera della prima: all’istante vengono interrotti i servizi ai tavoli, al bar e alla cassa; i camerieri restano immobili lì dove si trovano con, in mano, vassoi e bevande; buio in sala; l’attenzione è massima:

Avevamo un soffitto molto basso, con un piccolo punto luce a spillo che illuminava solo il viso di Billie e forse cinque o sei pollici sul suo seno. Billie sapeva come affrontare il pezzo esattamente nel modo giusto. Nessun’altra luce. Oscurità completa. Quel filo di luce si è acceso su Billie.
Lei non si muoveva mai, le braccia abbandonate lungo i fianchi. Non toccava nemmeno il microfono.
Poi ha cantato:

Gli alberi del sud portano uno strano frutto
Sangue sulle foglie e sangue alla radice
Corpi neri che oscillano nella brezza del sud
Strani frutti appesi ai pioppi.

 

Spesso la pagina degli spettacoli della rivista Time conteneva due o tre storie diverse per ogni colonna, quella volta tutta la pagina era per Billie Holiday. C’era anche una sua fotografia a figura intera al microfono ed in abito da sera, la gardenia tra i capelli, mentre cantava ispirata. Era forse la prima volta che quel giornale pubblicava l’immagine di un artista di colore! La didascalia diceva: La canzone più insolita mai sentita in un night club. E riportava ciascun verso del testo!

Con il suo colore della pelle, il bel viso, i capelli neri e la gardenia bianca lei era stupenda.

Così il club diventa l’anima nera della nazione, e non solo per il jazz, in un epoca in cui nelle contrade del sud veniva ancora linciata gente di colore. E diventa anche un riferimento per progressisti, sindacalisti, intellettuali e per questo viene etichettato dalla Commissione per le attività antiamericane come un pericoloso covo di sovversivi, di comunisti e, pertanto, potenziali spie per conto dell’Unione sovietica. Sono sospettati i proprietari e tutti quelli che lavoravano lì, quindi anche Jimmy. Qualche anno dopo il fratello di Barney, avvocato, rifiuta di presentarsi davanti alla Commissione e finisce in galera, il locale sarà costretto a chiudere!

Billie era figlia di una ragazza madre di soli 13 anni, presto abbandonata dal compagno, un sedicenne musicista jazz. Subisce uno stupro da adolescente ma viene condannata lei, bambina di colore, per adescamento e finisce in riformatorio una prima volta; ci ritornerà una seconda volta per prostituzione in un bordello clandestino ad Harlem; si giustificherà dicendo che era l’unico posto in cui poteva ascoltare, a suo piacimento, i dischi di Bessie Smith e di Louis Armstrong su un fonografo. Quando finalmente ne ha l’occasione si fa apprezzare per l’assoluta originalità ed il timbro della voce, utilizzato come un altro strumento della band ed assume come nome d’arte il nome d’arte del padre. Grazie a John Henry Hammond, produttore discografico e responsabile della scelta degli artisti del Café Society, si afferma fra le più grandi interpreti di colore della musica jazz, incide molti dischi ed ottiene lusinghieri successi in tutte le tournée fatte in giro per il mondo; canta anche in Italia, al “Teatro Gerolamo” di Milano. Ma l’adolescenza difficile ed amara la segna per tutta la vita; la morte della madre, poi, la spinge verso l’abuso di droghe sempre più pesanti. Per questo finisce nel mirino delle autorità che non le perdoneranno mai la denuncia sociale di Strange Fruit e finirà ancora in galera ed in riformatorio, per una sospetta detenzione di stupefacenti; si lascia dilapidare da manager senza scrupoli i compensi che la sua bravura ancora le permettono di ottenere, fino a che si ammala, gravemente, e si spegne a soli 44 anni.

Lewis Allan era uno pseudonimo, il vero nome dell’autore di Strange Fruit era Abel Meerepol: fu lui che, quindici anni dopo quell’incontro, al culmine della guerra fredda, assieme a sua moglie, Anne, avrebbe adottato due giovani ragazzi, i figli di Ethel e Julius Rosenberg, marito e moglie, ingiustamente condannati e giustiziati con l’accusa di aver consegnato i segreti della bomba atomica all’Unione Sovietica. Nel giugno 1953 i Rosenberg, infatti, sarebbero morti sulla sedia elettrica nonostante gli appelli alla clemenza pervenuti da tutto il mondo, compresi quelli del papa. Il presidente Eisenhower si rifiutò di intervenire. Più per le informazioni, giudicate poi di scarsa importanza, probabilmente passate da Julius ad agenti sovietici, furono severamente puniti per essersi rifiutati di denunciare eventuali altri complici! I due ragazzi rimasero orfani e furono adottati proprio dall’insegnante ebreo Abel Meerepol, l’autore di Strange Fruit, ed assunsero, così, il suo cognome e con quel cognome continuarono a battersi per la riabilitazione dei loro genitori. (questo post potrebbe continuare)

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