Anche se sarebbe forse esagerato dire che nella sua ultima produzione della stagione la Theatre Guild è diventata comunista, è certamente diventata noiosa, cioè, tranne quando Jimmy Savo ed Eve Arden sono sul palco. ‘“Parade’”’ viene annunciato come una “rivista satirica”. Ma satirico non è certo la parola adatta per esprimere il tipo di umorismo ingenuo, ovvio, martellante, da pubblicità su una scatola di sapone ,che permea la maggior parte degli sketch . Parade era originariamente di proprietà della Theatre Union, che intendeva presentarla al Civic Repertory Theatre in 14th Street. Per quanto è dato sapere la Theatre Union ha deciso di non avere le risorse adeguate per una rivista musicale e ha convinto la Gilda a rilevarla.
Il motivo per cui toccasse alla la Gilda prenderne il controllo è sicuramente un mistero per tutti coloro che hanno visto lo spettacolo. Forse la Gilda voleva provare che era diventata completamente originale, anche se, qualora lo avesse voluto, avrebbe dimostrato di confondere l’originalità con 14th Street; forse voleva, solo una volta nella vita, produrre uno spettacolo musicale; ma anche in queste circostanze perché avrebbe dovuto scegliere Parade?
E, comunque, ha scelto Parade, e, nel programma, annuncia che i suoi sketch sono di Paul Peters, George Sklar, Frank Gabrielson e David Lesan; i testi di Paul Peters, George Sklar e Kyle Crichton; la musica di Jerome Moross; il dialogo messo in scena da Philip Loeb; i suoi numeri musicali e di danza supervisionati e messi in scena da Robert Alton; le ambientazioni di Lee Simonson; l’orchestra sotto la direzione di Max Meth, ma, ahimè, ciò che tutti questi cuochi hanno prodotto non è che una specie di brodino sciapo! Naturalmente le impostazioni del signor Simonson hanno dei meriti, ma anche lui non è nella sua solita vena; e ci sono due o tre scenette che hanno un certo umorismo intrinseco. Ma a parte Jimmy Savo e Miss Arden, il resto era meglio che fosse omesso.
C’è, tuttavia, Jimmy Savo, e la sua sola presenza perdona molto. Il signor Savo è un pantomimo quasi uguale a Charlie Chaplin, e in più sa parlare e cantare. Il culmine della serata è la sua apparizione come titolare di una fabbrica che durante uno sciopero decide di gestire lui stesso lo stabilimento. Osservare il signor Savo terrorizzato dai suoi stessi macchinari, e i suoi ultimi frenetici sforzi per coprire le pentole mentre gli girano accanto su un nastro in movimento, è una scena da non dimenticare, mentre l’uomo affamato che tenta di ottenere castagne e hot dog da un venditore di castagne mostra sia un umorismo che un pathos che sono pienamente degni dello stesso Chaplin. Jimmy Savo è un comico unico. Come Chaplin, riesce non solo in ciò che fa, ma anche in ciò che rifiuta di fare. Quando è necessaria l’esagerazione può essere assurdo come tutti, forse anche più assurdo. Il suo andamento, il suo vestito, il roteare degli occhi, sono suoi e suoi soli, ma sono sempre controllati da un’intelligenza acuta. È un maestro dell’azione, ma anche un maestro più grande dell’esitazione.
È un clown, ma è anche molto di più. È uno dei migliori artisti sul palco. In Miss Eve Arden ha una degna compagna. La signorina Arden è una giovane donna che dovrebbe andare lontano. Ha nei modi, nell’aspetto e nella varietà qualcosa che ricorda Cornelia Otis Skinner. Le sue imitazioni di un laureato che fa domanda per un lavoro da Macy’s, e di una principessa russa che fa una conferenza sulla sua fuga dalla Russia, sono delizie genuini, mentre in “Send for the Militia” mostra di saper interpretare una canzone ironica.
Se solo il signor Savo e la signorina Arden potessero essere in ogni sketch, e non ci fossero balli tra gli sketch! Poiché propaganda a favore di una rivoluzione, “Parade” mostra solo che i rivoluzionari sono preziosamente privi di arguzia o addirittura di umorismo. Ciò che per il popolo americano oltre la 14th Street non sarà certo un argomento a favore della rivoluzione.